mercoledì 28 ottobre 2009

Le Farfalle, le Banane e Moira Orfei

Salve a tutti i partecipanti e non. Ci stiamo tutti contorcendo le meningi per costruire un concetto di base che tocchi tutti i punti della discussione ai fini di arricchire il progetto. Il mio ragionamento, che potrebbe essere un imput per il modus operandi del tutto, muove su un determinato tipo di passaggio logico legato al termine stesso di esotico e ad una concezione personale di questa parola. "Che proviene da", "forestiero", "straniero" e via dicendo prendendo i vari vocabolari. La mia visione delle cose porta a pensare che sia il corpo umano e il cervello lo straniero responsabile.

Davanti a delle persone che non conoscete come vi comportate?cosa fate e se lo fate, di straniero a voi stessi, o cosa vedete di straniero negli altri?quali atteggiamenti, gesti, modi di fare, accenti, psicologie, raptus, luoghi comuni, tic, modi di dire, perversioni, idee, allusioni, riferimenti, osservazioni, AZIONI, prendete da chi vi sta di fronte, dallo straniero quale esso sia, per voi?

Io sono sempre più interessato al gesto psicologico, cioè la coscienza e l'uso delle energie comunicative dello straniero. Non in quanto individuo, ma straniero in quanto concetto appioppato ad una qualsiasi entità. Non so se sono stato chiaro, e non so se porterà a qualcosa questa idea. Ma a me piace spiare la gente, in tutto quello che fa, per cercare di avvicinarmi al forestiero a cui vado incontro ogni giorno, non solo a bologna, e non solo in posti stranieri.

Appena ho del materiale fotografico o un approfondimento a questo accenno, lo comunico qui sul blog. Nel frattempo attendo domande e commenti, per capire perché mi è venuta in mente tutta sta roba! :)
Daniele
 

2 commenti:

ElisaFontana ha detto...

ciao Daniele!

In effetti non ho capito bene cosa intendi per " gesto psicologico, cioè la coscienza e l'uso delle energie comunicative dello straniero". soprattutto non capisco quando dici "non in quanto individuo, ma straniero in quanto concetto appioppato ad una qualsiasi entità".
Ti riferisci quindi a "persone", come dici qualche frase prima, o a "concetto", o ancora a "gesto"? Usi un sacco di termini molto ricchi di significato e di riferimenti a contesti diversi...

Ma tutto ciò è molto stimolante...

Attendo con fervore il tuo materiale fotografico...forse saprà essere di forte sostegno alle tue riflessioni!

Elisa

worklabnetwork ha detto...

Ciao Elisa, grazie per aver risposto!
E' un pò difficile spiegare, per me che lavoro e penso ad immagini, con parole chiare cosa si intende per gesto psicologico. Nell'improvvisazione teatrale, soprattutto ti parlo di un tipo di teatro "corporeo", di "azione fisica", è una delle componenti di creazione. E' come creare un filo conduttore tra l'immagine nella mente e l'effettiva esecuzione in gesti: e mi ricollego all'ultimo post di Marcello, riguardante la danza. Partire dall'idea, scegliere la danza ed eseguirla, come hai scritto tu stessa, quasi senza pensare, seguendo l'onda di trasmissione al tuo corpo data dalla musica.

Io parlo sia di persone, o altre entità in quanto fonte di guadagno dalle quali trarre informazioni, imput (come può essere la danza eseguita da qualcuno), per rielaborare poi, a nostro piacimento, estrapolando appunto il concetto dal quale partire, ed eseguire attraverso il corpo il tutto.

So di perdermi nei miei stessi pensieri e so di avere un modo di scrivere astratto. Se non sono stato chiaro, è perchè le mie sono piccole info, da condividere.
E comunque adesso che Marcello ha postato l'ultima idea, tutto è cambiato. :)
Dan