domenica 29 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009
domenica 22 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
martedì 17 novembre 2009
HEEEEy
Ciao a tutti bella gente!
Cià S&A!
 
Sono Sara e Anna che vi scrivono all'unisono! Allora, volevamo sapere se è possibile incontrarci in settimana, dato che ci siamo visti veramente poco! Per voi va bene venerdì pomeriggio, ora aperitivo? altrimenti proponeteci altre date. A noi sembra fondamentale incontrarsi per chiarire intenzioni e concrete proposte prima dell'inizio del workshop! fateci sapere!
Cià S&A!
 
lunedì 16 novembre 2009
La danza del nuovo millennio
Cosa c'è di più esotico di questo? Qui si viene da un altro pianeta! Guardatevi il video dal 44esimo secondo...
Angelica
 
domenica 15 novembre 2009
The T-Mobile Dance
Ciao,
A presto...
Sara
 
mi pare che un po' alla volta ci si avvicina ad un'immagine un po' più concreta... Molto bella l'idea di Daniele... Io nel frattempo ho trovato questo video... Che ne pensate?
A presto...
Sara
 
giovedì 12 novembre 2009
E questo video sulle ballerine sordomute?
Non so, mi era venuta in mente questa parentesi, mi sentivo immedesimandomi come spettatore, un sordomuto che assiste alla danza. Per assurdo potremmo mettere tante cuffie al pubblico con della musica diversa ad alto volume!!
Daniele
 
Musica in cuffia
Ciao a tutti,
Andrea
 
sguazzando un po' per internet, mi è capitato di trovare questo simpatico video. Si rifà molto all'idea(ballare con le cuffie sentendo la musica solamente noi) che aveva avuto Marcello, quindi ve lo propongo.
Andrea
 
martedì 10 novembre 2009
Maracas, Sound + tecnica di movimento
Ecco alcuni esempi di come si suona con le maracas + il suo sound tagliente che emette.
Ciao
Lelio
 
Ciao
Lelio
 
domenica 8 novembre 2009
Fat Boy Slim e Deus - Video
A quanto pare non riesco a capire bene come utilizzare il Blog, ma sto' imparando! Questi video musicali potrebbero darci qualche spunto per la nostra ricerca. A me stanno aiutando molto a pensare a qualche improvvisazione nel bel mezzo della città o anche fuori, boh! Comunque per quanto riguarda il video dei Deus che potete vedere qui mi riferisco alla parte finale, quando sono in strada!!!
Ciao Anna
 
La Danza delle Spade
Ciao a tutti,
Un saluto a tutti,
Sara
 
come procede la ricerca? Tra una connessione abusiva e l'altra mi sono imbattuta in una danza a me sconosciuta: La Danza delle Spade. Voi la conoscete?Potrebbe essere interessante perchè legata a numerose culture del mondo oltre che alla nostra. Mi sto documentando un po' al riguardo per cercare di capire come effettivamente si svolgesse, ed ho trovato un testo piuttosto interessante, che mi piacerebbe mostrarvi magari... questo comunque è il titolo del libro La Danza delle Spade e la Tarantella di Marius Schneider... magari qualcuno lo conosce già!
Nel mentre ho scoperto che un famosissimo pezzo di musica classica porta lo stesso titolo: Sabre Dance di Aram Kachaturian. Qua sotto potete ascoltarla. Non ho ancora capito se e quali siano effettivamente i legami tra questo pezzo e la più tradizionale danza delle spade... se la cosa vi interessa, o se già sapete qualcosa al riguardo, fatemi sapere... Su YouTube ci sono un sacco di rifaciture del pezzo, ad esempio quella Marimba Ponies ed altre ancora... Io mi sto muovendo su questa linea... e voi?
Che ne dite di incontrarci domani, o martedì sera? Ora aperitivo... così per scambiarci due idee... anche perché il tempo stringe!
Nel mentre ho scoperto che un famosissimo pezzo di musica classica porta lo stesso titolo: Sabre Dance di Aram Kachaturian. Qua sotto potete ascoltarla. Non ho ancora capito se e quali siano effettivamente i legami tra questo pezzo e la più tradizionale danza delle spade... se la cosa vi interessa, o se già sapete qualcosa al riguardo, fatemi sapere... Su YouTube ci sono un sacco di rifaciture del pezzo, ad esempio quella Marimba Ponies ed altre ancora... Io mi sto muovendo su questa linea... e voi?
Che ne dite di incontrarci domani, o martedì sera? Ora aperitivo... così per scambiarci due idee... anche perché il tempo stringe!
Un saluto a tutti,
Sara
 
lunedì 2 novembre 2009
Un ballo sensual...
giovedì 29 ottobre 2009
Proposta di balli esotici con maracas
Ciao a tutti
Marcello propone una prima soluzione per i video:
Uno alla volta io (Marcello) e I partecipanti (voi) balliamo una musica in esterno, muniti di cuffia, con in mano le maracas. Propongo anche di fare un elenco, quindi una ricerca di balli esotici che solitamente hanno anche bei nomi. Chiede quindi se conosciamo qualche scuola di ballo o se qualche conoscente o amico, o qualcuno di voi possa aiutare a costruire I balli. L’audio del video consisterebbe nel caos creato dai soli passi e dallo strumento astratto dal contesto musicale ascoltato in cuffia e assente dal video.
Un grande abbraccio M
Saluti,
Lelio
 
L'esotico, il sé e il sé esotico
Il vocabolario di lingua italiana cita: "ciò che proviene da paesi lontani". Il mito di una civiltà incontaminata e selvaggia ha portato l’immaginario collettivo ad accostare in un rapporto di analogia i due concetti, sulla scia di quanto già in epoca ellenistica filosofi e storici dissero a proposito dei popoli barbari.
Niente di sbagliato fin qui, fatta eccezione di una certa dose di banalità che può portare a prendere atto dell’analogia Esotico=Selvggio/barbaro, non puntando l’attenzione sull’essenza del selvaggio, nella fattispecie del suo relazionarsi a noi: e cioè l’alterità, la diversità nei confronti dello stato normale e normalizzato delle cose.
Alterità che diviene, pertanto, punto di partenza e di arrivo di una riflessione che, mentre ci porta ad uscire dal proprio io e fare la scoperta dell’altro, diviene tappa fondamentale della sua stessa scoperta. La scoperta diviene pertanto la condizione imprescindibile dell’esotismo, tanto da portare alcuni studiosi ad affermare che: "L’esotico è qualcosa che non esiste prima di essere scoperto. Al contrario, è proprio l’atto della scoperta a produrre l’esotico come tale"(Peter Mason 1998).
Poiché, se è vero che che l’altro è esotico, è altrettanto vero che noi siamo "altro rispetto ad altri" e pertanto esotici rispetto ad essi. Ora, parlare di "esotico" come punto di arrivo di un processo che si compie attraverso l’atto della scoperta significa affermare con forza la sua dimensione relativistica. Si tratta di una chiave di lettura a mio giudizio fondamentale alla luce della attuale condizione sociale che ha visto la scoperta della diversità divenire ormai un fatto quotidiano, tanto che si sia sviluppata nella forma del rispetto e della conoscenza, tanto in quella misera della paura e dell’ignoranza. Se c'è una diversità, una lontananza rimasta in un certo senso "esoticamente pura" è quella temporale, di cui non abbiamo memoria né confronto, se non attraverso le parole di chi visse quella diversità come normalità. Eppure, credo sia necessario spingersi oltre, valicare limiti geografici e temporali per scoprire la NOSTRA esoticità, per scoprire la diversità che contraddistingue il sé conosciuto da quello ignoto, per dar vita ad un processo alternativo che ci possa portare a riconoscere l’uguaglianza con l’altro partendo dal riconoscimento dell’alterità del sé e della norma apparente.
Niente di sbagliato fin qui, fatta eccezione di una certa dose di banalità che può portare a prendere atto dell’analogia Esotico=Selvggio/barbaro, non puntando l’attenzione sull’essenza del selvaggio, nella fattispecie del suo relazionarsi a noi: e cioè l’alterità, la diversità nei confronti dello stato normale e normalizzato delle cose.
Alterità che diviene, pertanto, punto di partenza e di arrivo di una riflessione che, mentre ci porta ad uscire dal proprio io e fare la scoperta dell’altro, diviene tappa fondamentale della sua stessa scoperta. La scoperta diviene pertanto la condizione imprescindibile dell’esotismo, tanto da portare alcuni studiosi ad affermare che: "L’esotico è qualcosa che non esiste prima di essere scoperto. Al contrario, è proprio l’atto della scoperta a produrre l’esotico come tale"(Peter Mason 1998).
Poiché, se è vero che che l’altro è esotico, è altrettanto vero che noi siamo "altro rispetto ad altri" e pertanto esotici rispetto ad essi. Ora, parlare di "esotico" come punto di arrivo di un processo che si compie attraverso l’atto della scoperta significa affermare con forza la sua dimensione relativistica. Si tratta di una chiave di lettura a mio giudizio fondamentale alla luce della attuale condizione sociale che ha visto la scoperta della diversità divenire ormai un fatto quotidiano, tanto che si sia sviluppata nella forma del rispetto e della conoscenza, tanto in quella misera della paura e dell’ignoranza. Se c'è una diversità, una lontananza rimasta in un certo senso "esoticamente pura" è quella temporale, di cui non abbiamo memoria né confronto, se non attraverso le parole di chi visse quella diversità come normalità. Eppure, credo sia necessario spingersi oltre, valicare limiti geografici e temporali per scoprire la NOSTRA esoticità, per scoprire la diversità che contraddistingue il sé conosciuto da quello ignoto, per dar vita ad un processo alternativo che ci possa portare a riconoscere l’uguaglianza con l’altro partendo dal riconoscimento dell’alterità del sé e della norma apparente.
Per il momento dispongo solo di immagini mentali, in attesa del parto vi saluto.
Sara
 
mercoledì 28 ottobre 2009
Le Farfalle, le Banane e Moira Orfei
Salve a tutti i partecipanti e non. Ci stiamo tutti contorcendo le meningi per costruire un concetto di base che tocchi tutti i punti della discussione ai fini di arricchire il progetto. Il mio ragionamento, che potrebbe essere un imput per il modus operandi del tutto, muove su un determinato tipo di passaggio logico legato al termine stesso di esotico e ad una concezione personale di questa parola. "Che proviene da", "forestiero", "straniero" e via dicendo prendendo i vari vocabolari. La mia visione delle cose porta a pensare che sia il corpo umano e il cervello lo straniero responsabile.
Davanti a delle persone che non conoscete come vi comportate?cosa fate e se lo fate, di straniero a voi stessi, o cosa vedete di straniero negli altri?quali atteggiamenti, gesti, modi di fare, accenti, psicologie, raptus, luoghi comuni, tic, modi di dire, perversioni, idee, allusioni, riferimenti, osservazioni, AZIONI, prendete da chi vi sta di fronte, dallo straniero quale esso sia, per voi?
Io sono sempre più interessato al gesto psicologico, cioè la coscienza e l'uso delle energie comunicative dello straniero. Non in quanto individuo, ma straniero in quanto concetto appioppato ad una qualsiasi entità. Non so se sono stato chiaro, e non so se porterà a qualcosa questa idea. Ma a me piace spiare la gente, in tutto quello che fa, per cercare di avvicinarmi al forestiero a cui vado incontro ogni giorno, non solo a bologna, e non solo in posti stranieri.
Appena ho del materiale fotografico o un approfondimento a questo accenno, lo comunico qui sul blog. Nel frattempo attendo domande e commenti, per capire perché mi è venuta in mente tutta sta roba! :)
DanieleDavanti a delle persone che non conoscete come vi comportate?cosa fate e se lo fate, di straniero a voi stessi, o cosa vedete di straniero negli altri?quali atteggiamenti, gesti, modi di fare, accenti, psicologie, raptus, luoghi comuni, tic, modi di dire, perversioni, idee, allusioni, riferimenti, osservazioni, AZIONI, prendete da chi vi sta di fronte, dallo straniero quale esso sia, per voi?
Io sono sempre più interessato al gesto psicologico, cioè la coscienza e l'uso delle energie comunicative dello straniero. Non in quanto individuo, ma straniero in quanto concetto appioppato ad una qualsiasi entità. Non so se sono stato chiaro, e non so se porterà a qualcosa questa idea. Ma a me piace spiare la gente, in tutto quello che fa, per cercare di avvicinarmi al forestiero a cui vado incontro ogni giorno, non solo a bologna, e non solo in posti stranieri.
Appena ho del materiale fotografico o un approfondimento a questo accenno, lo comunico qui sul blog. Nel frattempo attendo domande e commenti, per capire perché mi è venuta in mente tutta sta roba! :)
 
martedì 27 ottobre 2009
Tracce: luoghi...
Talvolta passeggiando per la città ci si può imbattere in luoghi che in alcuni momenti cambiano il loro aspetto. Emergono quelle che sono le traccie di ciò che si può nascondere a Bologna. Le immagini che propongo mostrano una parte del fiume Reno, quella che ancora non è stata completamente coperta, tra via Oberdan e via Piella, in pieno centro cittadino (e che probabilmente molti di voi già conoscono).
Interessante è notare il letto del fiume asciutto. Pochi giorni fa, mentre mi accingevo a fotografarlo, ecco che vedo passare una visita guidata, è stata una vera fortuna e ne ho approfittato subito per immortalare il momento. Con mio stupore dopo pochi minuti il fiume precedentemente asciutto, ha ripreso a scorrere e lo scenario è totalmente cambiato. Devo però aggiungere che mentre le prime foto sono state fatte da Via Piella, il fiume si è riempito nei pochi minuti (massimo tre) che sono trascorsi per arrivare in via Oberdan (da qui la differenza dei palazzi fotografati).
Il passaggio dell'acqua non lascia supporre la possibilità della visione precedente, ovvero del passaggio di persone. Anche qua, in maniera efficace si viene a creare uno spaesamento percettivo.
Interessante è notare il letto del fiume asciutto. Pochi giorni fa, mentre mi accingevo a fotografarlo, ecco che vedo passare una visita guidata, è stata una vera fortuna e ne ho approfittato subito per immortalare il momento. Con mio stupore dopo pochi minuti il fiume precedentemente asciutto, ha ripreso a scorrere e lo scenario è totalmente cambiato. Devo però aggiungere che mentre le prime foto sono state fatte da Via Piella, il fiume si è riempito nei pochi minuti (massimo tre) che sono trascorsi per arrivare in via Oberdan (da qui la differenza dei palazzi fotografati).
Il passaggio dell'acqua non lascia supporre la possibilità della visione precedente, ovvero del passaggio di persone. Anche qua, in maniera efficace si viene a creare uno spaesamento percettivo.
Alla prossima,
Giovanni Bellavia
 
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